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Sono una fotografa poco convenzionale, non seguo le mode, non fotografo “come piace a tutti”, non seguo schemi predefiniti.
Fotografo per come “sento”, per come “vivo” le situazioni e le persone.
Cerco di capire in modo più profondo possibile chi ho davanti, che sia una donna, una famiglia intera, un animale o un bambino. Perché tutti abbiamo una personalità, diversa ed unica ed io voglio raccontare quella, le particolarità di ognuno.
La tecnica è importante, molto, ma non è la cosa più importante per me, viene prima la spontaneità, la natura di chi ho davanti, le piccole cose che fanno parte di quella persona, che sia un adulto o un bambino.
Ecco perché scelgo di non usare pose predefinite, impostate, costruite, viste e riviste, pose che tolgono ogni naturalezza.
Io guido chi ho davanti nel rilassarsi, nell ’essere se’ stesso, nel mostrarsi libero dalla paura di venire male (perché si “viene male” quando non si è rilassati) e lo lascio libero di esprimersi. 
Voglio che le persone si riconoscano nelle mie foto, che possano dire: “sì, quello/a sono io!” o “sì, quelle sono proprio le espressioni che fa mio/a figlio/a, fa proprio così!”. 
Perché io fotografo le persone per come sono, non come se stessero interpretando un ruolo. 
Posso guidarle nell’ esplorare dei lati che tengono nascosti, che magari non sanno come mostrare, posso aiutare a vincere l’imbarazzo di mostrarsi in un certo modo, ma lascerò sempre che la personalità esca e si esprima. Anche quando si tratta di bambini di pochi giorni, perché ho avuto la riprova che anche i bambini appena nati hanno una personalità già molto precisa, delle abitudini, dei modi tutti loro e per quanto mi riguarda li voglio raccontare così, come delle piccole persone.
Farsi fotografare da me, dicono, è quasi "come una seduta da uno psicologo"  perché lavoro molto sul mondo racchiuso in ognuno, per portarlo alla luce, anche per poco e raccontarlo in tutta la sua bellezza e unicità.

Una volta una persona mi ha chiesto, quando ho iniziato il mio percorso fotografico: “tu cosa vuoi fotografare?”
Ho risposto: “la verità e la bellezza “.
Perché la verità e la bellezza sono due cose collegate, la verità è bella, anche quando difficile, e la bellezza massima si raggiunge con la verità. 
Una persona che si racconta con verità sarà sempre bellissima, anche tra le lacrime, anche tra il dolore. 
Questa è la mia fotografia.

                                                                                                                  

                                                                                                                                                                                           Lisa Covalero

La Grande CascadeRenè Aubry
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